13 gennaio 2010

Lula, il figlio del Brasile: un bel libro, un brutto film

Oggi sono stata a vedere il film sulla vita del Presidente della Repubblica Luís Inácio Lula da Silva, tratto dal libro "Lula, o filho do Brasil" di Denise Paraná (tradotto da me in italiano con il titolo "Il figlio del Brasile. Lula racconta se stesso" e pubblicato da Italianova nel 2004).



Succede spesso che il film sia deludente rispetto al libro, ma questa volta mi pare che si sia superato il limite. Pur essendo un'ammiratrice del Presidente, non posso far finta di non vedere che si tratta di un poderoso spottone elettorale che esce - guarda caso - proprio nell'anno delle elezioni, quando Lula è sì all'apice della popolarità ma deve anche convincere i brasiliani a votare Dilma Rousseff, candidata del PT alla successione.
E comunque non è questo il difetto principale del film. La sceneggiatura è debole, puramente agiografica e in alcuni punti melensa come la più bieca delle telenovelas. La regia è più televisiva che cinematografica, e comunque ben poco suggestiva. Anche la recitazione non è esaltante, anzi a volte è proprio penosa; salverei solo il protagonista Rui Ricardo Dias (che risulta molto credibile e somigliante a Lula) e la sempre bravissima Lucélia Santos (che quelli della mia generazione ricorderanno forse nei panni di Isaura, la schiava bianca) presente con un piccolissimo cameo, la maestra elementare del piccolo Luís Inácio. Anche la famosa Glória Pires non convince del tutto nei panni di Dona Lindu, la madre di Lula.
Mentre guardavo il film ho vissuto momenti di vera e propria inquietudine, sembrava un film di regime e la cosa non ha mancato di mettermi in imbarazzo.

Il libro è decisamente più interessante. Si tratta infatti della trascrizione delle interviste (o forse dovremmo dire delle testimonianze) date da Lula stesso e da alcuni suoi familiari. L'autrice Denise Paraná accompagna a questi testi alcune analisi e commenti approfonditi sulla personalità di Lula, offrendo al lettore utilissime chiavi di interpretazione. Non possiamo dimenticare che il libro è stato in realtà la tesi di dottorato in storia contemporanea della Paraná, pertanto un testo di innegabile valore storiografico e di grande rigore accademico. Forse sarebbe stato più adatto a ispirare un buon documentario, sulla falsariga di certi programmi tipo "La storia siamo noi", che un prodotto cinematografico di così basso livello.

Insomma, un film puerile tratto da un libro maturo. Peccato, un'occasione mancata.


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