27 dicembre 2007

Avviso ai naviganti (in vettura, si parte!)



Ebbene sì, ce l'ho fatta. Domani si parte nonostante un residuo di tosse. Questo messaggio è verde come la speranza, speranza di riposarmi, speranza di trascorrere giornate serene, speranza di ritrovare tutti gli amici in ottima forma, speranza di riuscire veramente a fare di questo viaggio un'occasione rigenerante a tutto tondo.
Farò il possibile per mantenere il blog aggiornato almeno con un post a settimana (se possibile, di più).
Non siete in tantissimi a leggermi, ma siete sparsi nei 5 continenti e sicuramente siete dei lettori attenti e interessati, altrimenti navighereste su altri blog.
A tutti voi auguro di riuscire, in questo 2008 che sta per iniziare, a raggiungere le mete per cui lottate. E se non ci riuscirete, che vi si aprano sorprendenti alternative capaci di fugare ogni frustrazione e arricchire la vostra vita di nuovi traguardi.
Vi aspetto qui per raccontarvi il mio Brasile, se vi va.
Buon anno e... rimanete connessi!

26 dicembre 2007

Errata corrige

Ebbene, certi incidenti di percorso capitano anche a chi cerca di stare attento.
Il testo "Mude" (Cambia) pubblicato nel post del 6 novembre non è della grandissima scrittrice brasiliana Clarice Lispector, come avevo erroneamente indicato, bensì di Edson Marques, un poeta vivente.
Posso dire a mia (parziale) discolpa che conosco quel testo da anni (almeno 6) e che questa illustre autoria non era mai stata messa in discussione. Ora scopro che si trattava di una di quelle attribuzioni arbitrarie, uno di quegli abusi che qui in Italia, probabilmente, sarebbe stato segnalato dal sito antibufala di Paolo Attivissimo.
Faccio pubblica ammenda di questo errore da dilettanti e mi scuso con tutti voi e soprattutto con l'autore che mi ha personalmente segnalato la svista. Ho già provveduto a correggere anche il post relativo.
Nobody's perfect!

24 dicembre 2007

Quando muore un profeta

Dopo alcune settimane in ospedale si è spento ieri, all'età di 83 anni, Dom Aloísio Lorscheider.
Dom Aloísio è stato una delle personalità più brillanti della chiesa brasiliana nel XX Secolo. Nominato vescovo da Giovanni XIII nel 1962, partecipò attivamente ai lavori del Concilio Vaticano II.
Fu presidente della CNBB (la conferenza episcopale brasiliana) dal 1971 al 1979, in un periodo difficile per la storia del paese che si trovava sotto la dittatura militare, regime a cui Dom Aloísio oppose strenua resistenza. Fu arcivescovo di Fortaleza per 22 anni.
Per tutta la vita non venne mai meno all'impegno in difesa dei diritti umani, delle lotte dei lavoratori, della riforma agraria, della ridemocratizzazione del paese, né nascose alcune sue prese di posizione non del tutto ortodosse all'interno della Chiesa, come la sua battaglia in favore dei preti sposati. Subì minacce di morte e ricevette ammonimenti dal Vaticano, ma era molto amato dalla gente. Fu il primo cardinale brasiliano a essere candidato a Papa: Albino Luciani, che poi diventò Giovanni Paolo I, votò per lui a quel conclave e si dice che, se il suo pontificato non fosse stato prematuramente stroncato dalla morte improvvisa, Dom Aloísio sarebbe stato nominato Segretario di Stato (e viene da domandarsi se la nostra chiesa, oggi, non sarebbe diversa...).
Un episodio emblematico merita di essere raccontato.
Nel 1994, mentre era in visita al carcere di Fortaleza, scoppiò una rivolta e Dom Aloísio fu preso come ostaggio insieme ad altri. Chiese immediatamente ai detenuti ribelli di essere liberato per ultimo e così fu, 18 ore dopo. Rispondendo a un deputato che invocava la pena di morte per i ribelli, Dom Aloísio rispose: "Farebbe bene a passare una decina di giorni in quel carcere. Sono sicuro che anche lei si metterebbe a lottare in favore della loro libertà". Meno di un mese dopo sui giornali locali troneggiava la foto di Dom Aloísio che, il Giovedì Santo, era tornato in quel carcere per celebrare la cerimonia della lavanda dei piedi insieme ai detenuti.
Quando muore un profeta il mondo diventa un po' più povero. Ma ricordarne le azioni ci arricchisce e ci dà la forza di sperare contro ogni speranza in un mondo diverso.
Anche questo è Natale.
Auguri a tutti.

22 dicembre 2007

La fortuna è cieca (divagazione personale)

...purtroppo, la sfiga ci vede benissimo (mi pare che la citazione sia degli Skiantos).
A 6-giorni-6 dalla partenza, con le valigie da preparare, un everest di panni da stirare + due lavatrici ancora da fare, la casa sudicia come se non fosse stata pulita da 10 giorni (ed è proprio così), ecco che mi cade fra capo e collo un'influenzona con febbre, tosse, rinite e soprattutto cefalea e dolori alle ossa (in particolare al collo e alle spalle).
Conto sulla vostra solidarietà, se volete potete fare una macumba, recitare tre rosari, mandarmi un Reiki a distanza, incrociare le dita, affinché entro venerdì (possibilmente prima!) io torni più pimpante e vivace che pria e possa affrontare il mio viaggio senza portare in aereo una farmacia.
Ora scusate me devo tornare sotto il piumone: nonostante il termostato affermi che qui in casa ci sono 23,7º e il termometro che la mia temperatura è di 37,7, nonostante abbia addosso maglia, maglione e pile, pantaloni lunghi, calzerotti grossi e pantofole invernali... ho un freddo barbino.
Speriamo non sia niente di più grave, io coi polmoncini ho un conto sempre aperto...

18 dicembre 2007

"Uma vida pela vida"

Mi associo all'amico Pippo P. che nel suo blog (Il Migratore Clandestino, vedi link qui accanto) segnala lo sciopero della fame di Dom Luiz Flávio Cappio, vescovo francescano di Barra (Bahia), in protesta contro il progetto di deviazione delle acque del "Grande Chico", il Rio São Francisco.
Non è la prima volta che Dom Luiz fa lo sciopero della fame. In precedenza ne aveva sospeso un altro, quando il governo federale aveva garantito l'avvio del dialogo con le popolazioni locali del semiarido (sertão) contrarie alla mastodontica opera. Purtroppo però, anziché dialogare, il presidente Lula ha mandato l'esercito che ha dato il via ai lavori di scavo. Secondo Dom Luiz e numerosi altri movimenti che appoggiano la sua protesta tale opera favorirà l'irrigazione dei latifondi ma non sposterà di una virgola i problemi idrici dei piccoli proprietari, che continueranno a essere condannati dalla siccità che affligge la regione.
È inevitabile restare sgomenti: alcuni anni fa, all'inizio del suo primo mandato, Lula aveva affermato pubblicamente che alla siccità del sertão non andava fatta la guerra, ma che si trattava di trovare le forme migliori per conviverci in modo produttivo. Un po' come voler lottare contro il ghiaccio in Alaska, insomma: si tratta di un fattore climatico a cui l'uomo deve adattarsi con risorse intelligenti e a basso impatto ambientale (in questa direzione si muovono, per esempio) i progetti di scavo di piccoli pozzi per la raccolta delle acque sotterranee e di costruzione di cisterne in vetroresina per la raccolta delle acque piovane nei periodi in cui sono presenti precipitazioni).
Se volete saperne di più sullo sciopero della fame di Dom Luiz, sul sito di "Uma vida pela vida" (http://www.umavidapelavida.com.br/default.asp) troverete anche un po' di documentazione in italiano (mi dispiace avere poco tempo in questo momento, altrimenti avrei collaborato con Dom Luiz correggendo le traduzioni... ma sono comunque leggibili).
Ancora grazie a Pippo per la segnalazione.

16 dicembre 2007

I cent'anni di Oscar




Ieri Oscar Niemeyer, uno dei più grandi architetti viventi, ha compiuto cent'anni. Ne aveva poco più di 50 quando, insieme all'urbanista Lúcio Costa, progettò dal nulla la città di Brasilia (nella prima foto, la Cattedrale a forma di fiore rovesciato), e 90 suonati quando fu inaugurato il MAC di Niterói, Rio de Janeiro (Museu de Arte Contemporânea, foto 3).
Della propria arte ha detto: "Non mi attira l'angolo retto. Né la linea retta dura, inflessibile, creata dall'uomo. Mi attrae invece la curva libera e sensuale. La curva che ritrovo nelle montagne del mio paese, nel sinuoso corso dei suoi fiumi, nelle onde del mare, nelle nuvole del cielo, nel corpo della mia donna preferita. Di curve è fatto tutto l'Universo. L'Universo curvo di Einstein."
Si dichiara comunista e in quanto tale un socializzatore del proprio talento e delle proprie idee, in una logica di responsabilità sociale. "Ho due caratteristiche che custodisco con soddisfazione: una è questo disinteresse per il denaro. L'altra il mio desiderio di aiutare le persone, essere utile, aiutare".
Ancora lucidissimo a dispetto dell'età, a 98 anni si è unito in seconde nozze con la "giovane" segretaria, l'ultrasessantenne Vera Lúcia Cabreira. Era rimasto vedovo nel 2004 in seguito alla morte della moglie Annita Baldo, sposata nel 1928 e da cui aveva avuto una figlia, Ana Maria Niemeyer; oltre all'affetto di Vera Lúcia e Ana Maria, Oscar Niemeyer può contare su quello di 5 nipoti, 13 bisnipoti e 5 trisnipoti.
Chi fosse interessato a saperne di più, può fare un giretto qui:
http://www.niemeyer.org.br/0scarNiemeyer/home.html
Auguri caro Oscar e grazie a nome del mondo per la tua straordinaria opera che ho avuto il privilegio di conoscere e apprezzare in più di un'occasione.
Che questi ultimi anni di vita non ti siano penosi, e che tu possa andartene un giorno alla grande, così come hai vissuto.

12 dicembre 2007

Contagem regressiva: -16

Mancano solo 16 giorni alla partenza, finalmente oggi pomeriggio ho avuto conferma delle ultime date.
Il 28 dicembre prossimo mi imbarcherò alla volta di Lisbona, pernotterò nella bella capitale lusitana e il mattino dopo riprenderò il volo verso Recife, dove il pomeriggio di sabato 29 sarò gentilmente accolta dagli amici Mônica e Reginaldo che mi ospiteranno per una notte in casa loro.
Domenica 30 prenderò una macchina a noleggio e partirò per la "mia" Matriz de Camaragibe; qui, parteciperò ai festeggiamenti del patrono, il "sempre glorioso Senhor Bom Jesus (e o seu companheiro...)". Resterò con gli amici di Matriz fino al 6 gennaio, quando farò ritorno a Recife; mi appoggerò da qualche parte fino a mercoledì 9, giorno in cui l'amico Newton mi consegnerà le chiavi di casa sua e se ne andrà al mare con suo figlio, lasciandomi a disposizione l'appartamento (i veri amici si riconoscono in queste circostanze!).
Dal 14 al 18 gennaio mi sposterò nel sertão della Bahia, nel municipio di Presidente Jânio Quadros, in "missione" per conto di Amici dei Popoli (stiamo per presentare un progetto di Scuola-Famiglia Agricola in quella località, da far finanziare all'Unione Europea).
Passerò ancora un paio di giorni nella mia amata Recife, il tempo di dare un ultimo tocco alla tintarella, e riprenderò l'aereo per l'Italia la sera di lunedì 21 gennaio 2008.
Spero di riuscire a scrivere da laggiù i miei resoconti ma anche osservazioni e riflessioni sulla situazione del paese e sui fatti di cronaca, in presa diretta.
Come sempre, rimanete connessi.

03 dicembre 2007

Cresce l'aspettativa di vita per i Brasiliani

Nel 2006 l'aspettativa di vita media di un brasiliano alla nascita era di 72,3 anni, afferma l'IBGE. In relazione all'aspettativa di vita del 1960 (54,6 anni), l'incremento è stato del 32,4% pari a 17 anni, otto mesi e un giorno.
Il Distretto Federale (con la capitale Brasilia) vanta il dato migliore con un'aspettativa di vita pari a 75,1 anni, mentre il fanalino di coda è lo stato di Alagoas (dove c'è Matriz de Camaragibe, nel mio amato Nordest) con 66,4 anni.
Come sempre, le donne hanno un'aspettativa di vita maggiore degli uomini (76,1 anni).
Fra i fattori che hanno influenzato questi dati, sempre secondo l'IBGE, figurano il miglioramento dei servizi sanitari, l'aumento della scolarità e la prevenzione delle malattie.
(Fonte: Radio CBN)